Sviluppato e pubblicato da Taito nel 1983, Elevator Action è un platform in cui, nei panni dell'Agente 17 -nome in codice OTTO- si deve recuperare dei documenti segreti nascosti in un palazzo di trenta piani, per poi riuscire a scappare dagli agenti rivali utilizzando la propria astuzia per scendere i piani più velocemente possibile.
Lo scopo del gioco è semplice: bisogna recuperare tutti i documenti segreti nascosti dietro alle porte rosse che si trovano lungo i livelli, stando attenti però a non farsi uccidere dagli agenti rivali che escono a casaccio dalle numerose porte blu.
Sia il giocatore che i nemici sono armati di pistola, con la quale basta un colpo per uccidere o essere uccisi. Per schivare i proiettili basta saltare o accovacciarsi, mentre se non si vuole usare l'arma a nostra disposizione, gli si può sempre dare un calcio saltandogli addosso. Volendo, per aiutarci ad eliminare gli agenti rivali, si possono usare stratagemmi come sparare ai lampadari per farglieli cadere in testa -interrompendo la luce per qualche secondo- oppure schiacciandoli, nel caso rimanessero bloccati nella tromba dell'ascensore. In certi livelli, la luce nei corridoi è interrotta, costringendo al giocatore a muoversi senza sapere dove siano le porte, sia quelle rosse che quelle blu.
Una volta trovati tutti i documenti, dopo essere arrivati al seminterrato, il protagonista sale automaticamente nella sua macchina e il gioco finisce. Se invece ci si è dimenticati d'aprire qualche porta rossa, dimenticando al suo interno i preziosi documenti segreti, si ricomincia dall'ultimo piano, urlando le brutte parole in aramaico antico.
Il gioco ebbe un buon successo all'epoca, venendo convertito per la maggior parte delle console domestiche; Elevator Action ebbe un seguito, molto più curato sia nella grafica che nella giocabilità, ma questa è un'altra storia.