lunedì 31 marzo 2014

LA RECEN(T)SIONE DI: Super Mario Bros. (il film)

Insuccesso al botteghino, deriso da tutti gli amanti del videogioco e dagli stessi attori, ma divenuto ugualmente un cult. Eccovi la recen(t)sione di 


Uscito nel 1993, è il primo film della storia tratto da un videogioco e secondo il mio parere, pure uno dei più divertenti e ben riusciti. Ora potete pure dirmi che non capisco nulla e che il film fa pena, ma se riuscite a guardare oltre all'estetica cyberpunk e "seriosa" della pellicola, vi accorgerete che non si poteva fare altrimenti per riuscire a portare sul grande schermo Super Mario. Perché vedere un attore saltare su delle tartarughe e mangiare funghi che lo fanno diventare gigante, a essere sinceri, non è così divertente come vederlo fare nel gioco. Soprattutto se pensate alla struttura dei livelli, fatti di lunghi stage pieni di piattaforme e scatole volanti contenenti oggetti di vario tipo. Diciamocelo, nella realtà non funzionerebbe.

Eh, appunto.
Quindi, ecco spostare tutto in un mondo cyberpunk più simile a Blade Runner (ma trash, molto più trash) e con personaggi poco raguardevoli e molto poco colorati; insomma l'esatto opposto dell'originale. E a mio avviso funziona bene.

Il film inizia parlando del meteorite che miliardi di anni fa estinse i dinosauri, o almeno così si crede, perché ci viene mostrato come nella realtà abbia diviso il mondo in due dimensioni: una dove i dinosauri vivono tutt'ora e si sono evoluti in umanoidi e l'altra, la nostra, dove li si crede estinti.
In seguito si ritorna ai giorni nostri, dove da un tombino esce una donna con in braccio una misteriosa capsula con incastonata una pietra. Arrivata davanti alla porta di una chiesa, abbandona il fardello e fugge via; una suora raccoglie l'involucro che si scopre contenere un uovo che immediatamente si schiude e da cui esce una bambina. La donna nel frattempo è tornata nelle fogne ma viene trovata da un Koopa (nel gioco erano le tartarughe, qui sono degli uomini-dinosauro con la testa spropositatamente piccola) che chiede della pietra. Nasce una collutazione tra i due e quando lei cerca di tirargli addosso una trave del soffitto (si, esatto una trave), il Koopa fa crollare tutto uccidendo la donna.

I Koopa del film...
...e quelli del gioco. Uguali proprio.
Passano venti anni e nello stesso luogo del crollo una paleontologa di nome Daisy Toadstool, cerca in tutti i modi di bloccare i lavori in corso dopo la scoperta di strani scheletri di dinosauri. Ma il cantiere è di proprietà del malavitoso Anthony Scapelli e mettersi contro di lui risulterà pericoloso; nel frattempo la ragazza scampa alla cattura di due strani individui mandati dallo zio Koopa (Re koopa) e casualmente incontra così i fratelli Mario, Mario e Luigi Mario ("Abbiamo tre Mario e un Luigi"). Come nei più classici dei casi, Luigi chiede subito a Daisy di uscire fuori a cena insieme al fratello e la sua ragazza, Daniela. Finita la cena, molto romanticamente, Daisy porta Luigi in camp...a vedere gli scavi archeologici nelle fogne, ma scoprono due uomini di Scapelli che fuggono dopo aver sabotato le tubature dell'acqua nell'intento di rovinare il giacimento fossile e secondariamente di guadagnarci con l'intervento dei suoi idraulici. Ma i due piccioncini non si danno per vinti e in pochi secondi arrivano a casa di Mario, gli chiedono aiuto, ritornano nelle fognature prima che tutto venga allagato e sistemano il danno; Nel frattempo però, i due scagnozzi di Koopa entrano in scena e rapiscono Daisy, i nostri cercano di salvarla ma i tre spariscono dietro un muro di roccia, dal quale per un breve istante fuoriesce la testa di Daisy che grida aiuto, ma Luigi non la raggiunge in tempo e riesce solo a strapparle la misteriosa pietra che la ragazza porta al collo. I fratelli esitano un'attimo e poi si tuffano attraverso la parete di roccia, che risulta essere in realtà un portale per le due dimensioni: la nostra e quella dei dinosauri. Appena giunti in questo strano mondo, i due vengono derubati della pietra di Daisy da un donnone alto due metri che fugge via saltando con dei stivali a razzo. Nella confusione di ciò che li circonda, in questa città sporca e abitata da strani uomini-rettile, i due incontrano Toad, un punk che canta canzoni contro Re Koopa.

Questo è Toad nel film. Da notare la phiga alle sue spalle. Un bocconcino.

Mentre questo è Toad nel videogioco. Due gocce d'acqua.
Neppure il tempo delle presentazioni, che vengono tutti arrestati dalla polizia e condotti alla centrale, dove vengono informati dallo stesso re in quale luogo si trovino e chiede a loro dove sia finita la pietra. Da qui in poi il film ve lo dovete guardare voi, che mica posso raccontare ogni cosa, non sono mica WIKIPEDIA.

Il film ha incontrato fin da subito mille difficoltà, primo tra tutti il fatto che l'attore che avrebbe fatto la parte di Mario (Danny DeVito) ha rifiutato, quindi si è pensato per Tom Hanks (si, esatto) ma nonostante avesse già firmato il contratto, chiese troppi soldi e allora no grazie, avanti un altro. Fu allora la volta di Bob Hoskins; in seguito affermò più volte che firmare quel contratto sia stato l'errore più grande della sua vita. Esagerato.


Bob Hoskins dopo aver visto il film per la prima volta.
Neppure per la parte di Re Koopa, interpretato poi da Dennis Hopper, trovare l'attore fu semplice. Vennero chiamati da prima il super palestrato Arnold Schwarzenegger e in seguito, reduce da Batman, Michael Keaton. Per entrambi fu un bel, ma anche no, grazie.

"Ce l'ho sulla punta della lingua.."
Anche la sceneggiatura cambiò più e più volte, passando anche sotto le mani di Barry Morrowd, il co-sceneggiatore del film premio Oscar Rain Man. Alla fine però, venne scelta quella della coppia Rocky Morton e Annabel Jankel, con una visione più cupa e dark, che con il gioco originale non è neppure parente alla lontana.





In alto il classico vota Berl...Koopa.
Quella sostanza gialla che ricopre la ringhiera è il vecchio re. Sì, davvero.
Le riprese, che originariamente dovevano essere di 5 settimane, si prolungarono a più di 15, stremando il cast che per lo sconforto si buttò nell'alcol. Sul serio. Famoso è l'incidente provocato da un ubriaco John Leguizamo (Luigi) che, alla guida di un furgone, frenò talmente bruscamente che il collega Bob Hoskins si schiantò ferendosi a una mano.

"Sono stato io a fare questo?"
Nonostante tutto però, io continuo a considerarlo un classicone che vi consiglio vivamente di vedere, magari non in modo critico ma prendendolo semplicemente per quello che è. E cioè una grandissima cazz...


sabato 29 marzo 2014

Il nuovo film delle Tartarughe Ninja, ovvero si salvi chi può


Per chi tra di voi ancora deve vedere il trailer un consiglio, non fatelo se anche voi come me amavate le vecchie tartarughe del cartone. Perché? Perché sono morte. Perché il film è prodotto da Michael Bay e quindi sembra un Transformers senza Transformers, ma con delle "cose" ninja. Ma visto che è un semplice teaser trailer è ancora presto per farsi un idea di ciò che si vedrà al cinema. O no? 



A me, sinceramente, mette i brividi.



venerdì 28 marzo 2014

Venerdì coin-op

Con questa nuova rubrica mi piacerebbe parlare, ogni venerdì, dei più bei coin-op che si trovavano nei bar e nelle sale giochi; prima della sdoganazione e la sucessiva invasione delle stramaledette video slot.

E iniziamo allora da uno dei migliori picchiaduro a scorrimento della storia, uno di quelli a cui ho giocato per anni nella sala giochi che arrivava in paese ogni anno nel periodo della sagra.
Il bellissimo Cadillacs and Dinosaurs.


Per chi non lo conoscesse, si tratta di un picchiaduro tratto da una serie omonima di cartoni animati che probabilmente ho visto solo io, andata in onda soltanto una volta su Italia 1 nel lontanissimo 1994, che a sua volta era tratta dalla serie a fumetti XENOZOIC TALES di Mark Schultz.
Ambientato in un futuro post-apocalittico in cui i dinosauri sono tornati in vita, la storia raccontava le avventure del meccanico Jack Tenrec e dell'ambasciatrice Hanna Dundee. Ma non stiamo a parlare della serie, quella magari un'altra volta, ora parliamo del videogioco.

Uscito nel 1993, sviluppato da CAPCOM, il gioco ti permette di scegliere tra quattro personaggi:


Jack Tenrec, il protagonista della serie, moderatamente forte.
Hanna Dundee, sua amica e abile combattente.
Mustapha Cairo, il personaggio più veloce del gioco. Curiosamente in Asia, il gioco è conosciuto come Mustapha's Game. Oddio.
Mess O'Bradovich, il più forte personaggio selezionabile.

Le dinamiche del gioco non differiscono dai classici del genere, ci si sposta in orizzontale per le schermate di gioco falciando i nemici con il set di mosse uniche che ogni personaggio ha a propria disposizione. Nota importante è il poter utilizzare pure armi da fuoco, oltre ai soliti pugnali e barili.

"Assaggia un po' di piombo, ciccione"
L'unico dinosauro buono, è un dinosauro morto.
Donna al volante...


Come ogni picchiaduro che si rispetti, anche in Cadillacs and Dinosaurs ci sono i boss di fine stage, ma la difficoltà è ben bilanciata e non sono mai troppo noiosi da battere. Soprattuto in più giocatori.

Quindi, al grido: SALE SLOT AL ROGO! Andiamoci a riprendere i nostri cari coin-op e ritorniamo a godere di questi gioconi. O in alternativa emulateveli.

giovedì 27 marzo 2014

La fine dell'arte?

Cosa rappresentino per me i videogiochi è semplice: arte. Una dimensione artistica virtuale in cui è possibile calarsi per vivere emozioni e sentimenti reali; una realtà astratta che diventa tangibile attraverso i nostri joystick/controller o qualsiasi cosa usiate per giocare. Perché sembreranno stupidate quelle che scrivo, ma l'immaginazione è lo strumento più grande che l'uomo abbia e se vi guardate attorno anche solo per un attimo, lo capirete pure voi. Tutto ciò che vi circonda in questo momento è stato concepito da qualcuno, prima nella sua mente e ora tangibile nella realtà.

Sono stati concepiti mondi virtuali che ancora oggi, dopo anni dalla loro creazione, ancora incantano e affascinano i giocatori di tutto il mondo per la loro bellezza o unicità. Perché non basta la grafica, ci vuole un atmosfera giusta, devi immedesimarti e provare empatia per i luoghi che visiti o i personaggi che incontri.
E se ci riuscirai, vorrà dire che quel dato gioco è un'opera d'arte. Perché non è da tutti riuscire nell'ardua impresa di rendere un videogioco qualcosa di più. Qualcosa che rimarrà nella mente di milioni di persone per sempre.Ma purtroppo, negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Non riesco quasi più a provare sentimenti mentre gioco, come se tutto fosse sterile e privo di emozioni.  

Forse sono io che crescendo ho perso quel qualcosa che prima mi faceva apprezzare di più ciò a cui stavo giocando, o forse è veramente cambiato il modo di creare i videogiochi. Ovviamente essendo un bene di consumo, viene creato per il solo scopo di vendere e fare soldi, ma prima era diverso. Sentivo che ci mettevano anima e corpo per rendere quel prodotto unico, dando sfogo a tutta la loro creatività e riuscendo a dare vita a saghe videoludiche divenute storiche.
Ma ora il mercato è cambiato, vende meglio il cinquantesimo seguito del solito brand che da più di dieci anni è fermo nel solito punto e che non mostra segni di cambiamento. Milioni di giochi fotocopia che ogni anno invadono gli scaffali dei negozi, ogni anno con una copertina differente, ma dal medesimo contenuto dell'anno precedente (pure la rima ho fatto, tiè).
Fortunatamente però, esistono ancora persone che riescono a creare prodotti di alto livello e comparabili per bellezza e profondità, alle glorie del passato. L'unico problema è la rarità di queste perle e la difficoltà che possono avere nell'inserirsi nel mercato videoludico, rimanendo molto spesso in disparte o rilegate a un pubblico di nicchia. Che per una software house piccolina vuol dire il più delle volte il fallimento. Ed è un peccato, perché proprio in loro si potrebbe sperare in un ritorno alle origini, a quando li potevamo chiamare non programmatori, ma artisti digitali. 


Speriamo di no.


mercoledì 26 marzo 2014

Action Man: il cugino di Big Jim e G.I. Joe

Con lui ho giocato davvero tanto, inventando avventure sempre nuove e divertendomi come un cretino. Ne ho avuti parecchi e anche qualche mezzo tipo la macchina e il sommergibile; tutto grazie ai regali di parenti vari che, presi da una qualche forma compulsiva di consumismo sfrenato, avranno speso migliaia di mila Lire in questi pupazzi. Grazie, mi avete dato un'infanzia felice.
 

Per chi non lo conoscesse, Action Man ha avuto una storia abbastanza lunga.
Nacque nel 1966 prodotto dalla Palitoy, un'azienda di giocattoli inglese che prese come esempio l'americano G.I. Joe.


Action Man vintaggio con qualche evidente problema fisico.

Nel 1984 smisero di produrlo e si dovette aspettare fino al 1993 per vederlo tornare in azione, questa volta sotto il marchio Hasbro, che lo trasformò in un giocattolo di culto (almeno per me). Venne prodotta una serie animata di 27 episodi che ne rinarrava le origini, trasformandolo da soldato britannico a un avventuriero in lotta contro il malefico Dottor X. Nota interessante è il fatto che a ogni inizio e fine episodio, l'attore inglese Mark Griffin, interpretasse dal vivo Action Man e desse consigli di vita. Tipo non rubare o ti faccio la mossa speciale che ti tramortisce.

Action Man Ninja/Samurai.







C'era quello in missione nell'Artico...

...quello che portava a passeggio un simpatico orsetto...
...e quello che portava giù il cane a pisciare.


Intorno al 2000 ritornò con una nuova serie e nuovi protagonisti, questa volta dei ragazzi, che formavano il team Action Man ATOM. Non conosco molto di questo seguito, perché credo di aver intravisto solo mezzo episodio e comunque i giocattoli non mi sembrano chissà quale cosa.




 

Anzi, fanno proprio cagare.
Per concludere è stato uno dei miei primi eroi e voglio ricordarlo con la sua sigla (cantata da Marco Destro) che all'epoca cantavo tutto gasato. Vai Action Man!


martedì 25 marzo 2014

Hämähäkkimies e gli altri Uomini Ragno

In originale è Spider-Man, da noi è diventato famoso come l'Uomo Ragno, ma come lo chiamano dalle altre parti del mondo? Ho cercato di fare una piccola lista di tutti i paesi in cui viene pubblicato con il loro nome locale. Se per caso ne ho dimenticato qualcuno per strada, mi dispiace. No, non è vero fottesega.


স্পাইডারম্যান
Il fantastico Uomo Ragno Indiano. 

Hombre Araña
L'Uomo Ragno Spagnolo attaccato dal malefico Polpo Paul.

Ämblikmees
Dall'Estonia.

Hämähäkkimies
L'impronunciabile Finlandese che ha fatto pace con Polpo Paul.

L’Homme araignée
Il Francese mangia baguette.

Pókember
In Ungheria esce dalla Poké ball.

スパイダーマン
In Giappone hanno più di uno Spider-Man, questo è quello di una mini serie manga.

スパイダーマン 東映
Mentre questo è quello del mitico telefilm. Brividi veri.

ადამიანი-ობობა
Dalla Georgia.

 Žmogus-voras
Dalla Lituania con furore. Mi scuso ma è l'unica foto trovata.

Spindelmannen
Lo Svedese.

Человек-паук
E per finire il Russo, amico di Putin che ti spiezza in due i nemici.

lunedì 24 marzo 2014

Cubeecraft, PaperCraft e PaperToys, ovvero: la causa del disboscamento della foresta Amazzonica



Gli origami? Roba vecchia, serve qualcosa di più stiloso da esporre sulla scrivania/mensola/libreria. Come ad esempio il PaperCraft di un X-wing Starfighter di Star Wars fatto interamente di carta e perfetto in ogni dettaglio.






Basta avere pazienza, tanta buona volontà e armarsi di fogli di carta adeguati e un paio di forbici, che con un po' di pratica si riesce pure a fare questo:

Il super fighissimo castello errante di Howl. 

Notare i dettagli. Applausi.


Unico problema. E' un libro a pagamento.

Ma in alternativa, se non si vuole spendere dei soldi per avere la versione da sangue al naso, esiste pure la versione alternativa che si vede nel finale del film.


Ma se siete tamarri dentro, ecco forse cosa ci vuole per voi:

E non sto parlando del tizio dietro, ovviamente.




No, la bionda non è compresa.


Se invece siete degli incapaci come il sottoscritto, eccovi dei più semplici Cubeecraft e PaperToys:






Mentre Wolverine e Colosso ballano, Bestia è incazzato abbestia. E Ciclope è il solito coglione.

Di seguito vi linko qualche sito dove potrete scaricare qualcuna di queste meraviglie, buon divertimento.

Per scaricare lo X-wing Starfighter.
Qui tanti Cubeecraft.
PaperCraft per tutti i gusti.