venerdì 17 ottobre 2014

Venerdì coin-op XV

Eccoci qui con un nuovo Venerdì coin-op, la rubrica che tratta dei vecchi cabinati da sala giochi, bar e non solo. Oggi parleremo del leggendario:


Pubblicato da Nintendo nel 1981 e ideato dal celeberrimo Shigeru Miyamoto, Donkey Kong è uno dei platform games più famosi di sempre.


Il protagonista del gioco è Jumpman (ma forse lo conoscete meglio col nome di Mario), a cui il gorilla Donkey Kong ha rapito la fidanzata, Pauline e portata in cima ad un palazzo con l'intento di ... ehm, lasciamo stare.


Il nostro scopo sarà ovviamente quello di arrivare fino all'ultimo piano del palazzo e portare in salvo la povera Pauline, facendoci strada attraverso i quattro livelli di gioco, saltando i barili lanciati dal furioso Donkey Kong, evitando fiamme e addirittura delle molle rimbalzanti. Cosa non si fa per una bionda...

"Li mortacci tua, Pauline..."
Il giocatore riceverà dei punti bonus a seconda di quanti barili o fiamme avrà saltato, al tempo impiegato per finire il livello e a quanti oggetti avrà raccolto o martellato utilizzando il martello che si troverà in ogni schema.

Esistono più versioni sul come è nato il nome Donkey Kong; c'è chi dice che sia dovuto ad un errore di battitura della parola "monkey" ma lo stesso Miyamoto ha smentito la cosa dicendo che lo chiamò volutamente Donkey, cercando sul vocabolario una parola inglese che andasse bene per la sua testardaggine. Il sinonimo che trovò fu asino (donkey) e decise che nonostante fosse un gorilla, Donkey Kong suonasse decisamente bene come nome.

"Asino a chi, eh?!? Cafone!"
Come dicevo qualche riga sopra, in Donkey Kong fa la sua prima apparizione quello che diverrà in futuro il personaggio più famoso di Nintendo: Mario.


La Universal fece causa alla Nintendo per plagio, dicendo che l'idea del gioco era stata data dal loro film "King Kong". La software house nipponica affidò il caso al suo consulente legale John Kirby, che trovò il modo per mettergliela nel dove non batte il sole alla Universal, ritrovando i documenti di un caso scoppiato anni prima per lo stesso motivo dove però era stata la RKO Pictures a portare in tribunale la Universal, che si difese dicendo che il personaggio di King Kong era divenuto ormai di pubblico dominio. Grazie all'avvocato John Kirby, la Nintendo venne risarcita con 1.8 milioni di dollari per i danni subiti e per ringraziarlo crearono un personaggio con il suo nome. Qualche idea?


Nessuno si sarebbe mai aspettato del successo di questo gioco: creato con il solo scopo di rimpiazzare i cabinati inutilizzati del fallimentare Radar Scope, divenne invece uno dei cabinati più famosi dell'epoca, generando una moltitudine di seguiti anche sulle console domestiche Nintendo, trasformando il gorilla Donkey Kong in una vera icona del mondo dei videogiochi.