mercoledì 13 luglio 2016

Robot Spirits #127 - Aura Battler Dunbine - La Fotorecensione

Ed ecco che ritorna la rubrica delle fotorecensioni; oggi volevo mostrarvi l'ultimo arrivato nella mia collezione robotica, il Dunbine della Bandai Tamashii Robot Spirits. Un robottone da noi quasi sconosciuto, colpa della non messa in onda della serie. Per farla breve: Aura Battler Dunbine (in origine Seisenshi Dunbine 聖戦士ダンバイン) è una serie prodotta dalla Sunrise e creata dal celebre Yoshiyuki Tomino, che mescola tematiche fantasy a combattimenti a bordo di mech insettiformi. Per saperne di più. Detto ciò, diamo inizio alla carrellata di foto.
 




La confezione è molto semplice, senza troppi fronzoli, lasciando vedere quasi interamente il robot attraverso la vetrinetta.



Una volta aperta la confezione questo è il suo contenuto. Il Dunbine si presenta privo delle ali, da montare in un secondo momento, le sei mani di ricambio, le varie armi e quei cosi rossi che poi vi dirò a cosa servono.


Abbiamo poi le istruzioni, in un pratico giapponese capibile da tutti, la pubblicità di un secondo robot della serie (sì sono modelli vecchiotti) e l'effetto minchiapotenza da infilare sulla spada. Una cosa che manca e che servirebbe al modello è un piedistallo, in modo da poterlo mettere in assetto volo. Non ne capisco l'assenza, probabilmente era venduto separatamente.


Eccolo appena uscito dalla confezione, privo delle ali e senza le varie armi in dotazione. Il modello è alto circa quindici centimetri, in plastica e molto leggero.



Incastrare le ali mi ha fatto sudare freddo, sembrava che mi si spaccasse tutto in mano. Invece dai, mi è andata bene.



Le prime armi provate sono la coppia di mitragliatori, da incastrare agli avambracci del Dunbine.


L'elsa della spada va invece montata sul fianco destro del guscio, o come si chiami il pezzo sulla schiena del robot insettiforme.



Ecco invece l'effetto minchiapotenza della spada.


Aprendo il torace si scopre l'alloggiamento del pilota, non presente in questa versione della Bandai, ma nel giocattolo degli anni 80 invece sì. Lo dico perché ho pure quello, nonostante non l'abbia fotografato nel momento della fotorecensione. Chiedo venia.



All'inizio del post, quando elencavo il contenuto della confezione, ho nominato questi due cosi rossi. Bene, sfogliando le istruzioni ho scoperto che andrebbero incastrati sotto ai piedi del Dunbine, attaccandoli in seguito alle spalle di un altro modello della serie, il Billbine, che in modalità volatile fungerebbe da mezzo di trasporto per il Dunbine. Credo.



In conclusione, questo Dunbine della Bandai Tamashii è davvero un gran bel pezzo. Ovvio, è un robottone molto di nicchia dalle nostre parti, ma grazie ad un prezzo contenuto e l'alta qualità, risulta difficile per un appassionato di mecha non aggiungerlo alla propria collezione.