mercoledì 30 luglio 2014

Fake in China - speciale elettlonica

Bentornati nella rubrica, anzi "lublìca", più tarocca di sempre. Talmente tarocca che è una taroccatura di una taroccatura di una taroccatura. Ma non sarà un'episodio normale, ma bensì uno speciale sull'elettronica made in China; insomma, il meglio del peggio del tarocco cinese. Questo è:

Fake in China - speciale elettlonica

Iniziamo a scaldarci con un classicone del repertorio delle cinesate, ovvero le console tarocche. 

 La fantomatica PolyStation, nemica giurata di ogni bambino nell'era PlayStation. C'era sempre il terrore di trovarsela a Natale sotto l'albero per colpa di un qualche parente sbadato/tirchio/rincoglionito.


Ne hanno fatta pure una versione Nintendo e Namco addirittura PAL. Minchia, deve essere mia a tutti i costi. (si, credici)
La cugina cinese della XBOX 360.
Il Super Megafiglio quattro, il bambino volante.
Il Pikàboy 2. Ma perché, hanno fatto pure l'uno?
Una Wii? Un vaporizzatore per ambienti? Nessuno lo sa.
Metà Nintendo 64 e metà pistola laser: la console definitiva!
Purtroppo per noi, i cinesi sono talmente avanti che non solo hanno le console migliori del mondo, ma addirittura possono già giocare a videogiochi che da noi (come  nel resto del mondo) devono ancora uscire. 

Diablo V, rendetevi conto. Da noi il terzo capitolo è uscito tipo due anni fa. In Cina già si possono giocare il quinto capitolo, con addirittura l'expansion set! Allucinante.

Se c'è un gioco che il mondo dei videogiocatori aspetta da molti anni, è proprio Half Life 3. Bene, sappiate che mentre voi aspettate che venga anche solo nominata la sua produzione, in Cina ci stanno già giocando. Alla faccia vostra.

E vogliamo parlare dei film? Certo che sì, allora gustatevi queste perle finto-orientali.

 No, cioè. Io dico che dopo questa non esiste più nulla. Best crossover of the universe!

Harry Potter II, la vendetta.
L'immagine parla da sola.
Games of Thor.
Allora, prima di tutto ho paura di che film possa essere. E poi, non voglio sapere che diamine voglia significare quella scritta 48 in 1.

La versione alternativa per collezionisti.
Quando il Dr. House va in guerra.
Tutti sappiamo che i taroccatori dagli occhi a mandorla non si fermano davanti a nulla, che fanno copie di qualsiasi cosa, dalle auto ai grandi monumenti, dai giocattoli ai vestiti e pure il cibo. Ma se pensavate che imitare la Apple o la Samsung sia sufficiente, vi sbagliate di grosso.

 Hanno copiato pure  il compianto Steve Jobs!!!!!!!!!!!!!
 Mettendoci pure le ali...




I capitoli precedenti di Fake in China:

Fake in China 
Fake in China 2 : la vendetta 

lunedì 28 luglio 2014

Cos'ho imparato guardando i cartoni animati

Anche voi come me, da piccoli guardavate per ore i cartoni animati? Anche voi li considerate un po' come i vostri maestri di vita? Io sì, perciò vi elencherò cos'ho davvero imparato in tutti quegli anni di zapping da un canale all'altro, da una puntata di Heidi a una dell'Uomo Tigre, passando da Denver alle Tartarughe Ninja.
Ecco a voi:

Cos'ho imparato guardando i cartoni animati

  • Con una canna di bambù posso pescare le balene.
  •  Ho imparato le tecniche della divina scuola di Hokuto. Ma non ho mai capito come metterle in atto.
     
    • Alle tartarughe piace la pizza.
    • I topi sono sadici bastardi.


    •  Anche i nani possono giocare a pallacanestro.
    • Le ladre sono tutte gnocche.


    • Volendo una donna può sollevare tranquillamente un martello da 100 tonnellate.
    •  Ho scoperto che gli animali domestici si possono evolvere.



    • Dallo spazio può arrivare di tutto.




    Anche la phiga.
    • Se vuoi fare rock devi sembrare un travione.



    E ho imparato tante altre cose, come ad esempio che un pallone tirato da un bambino giapponese può raggiungere la velocità della luce e deformarsi all'inverosimile. Oppure che gli animali parlano, ma pure i giocattoli e i mobili, i soprammobili e chissà che altro. Da piccolo ho davvero imparato cose che nessuna scuola mi avrebbe saputo insegnare.


    A parte questa.

    lunedì 21 luglio 2014

    Vikings, cosa ne penso


    Lo devo ammettere, questa serie mi ha preso molto bene. Sarà che dopo Breaking Bad avevo il bisogno fisico di seguire una nuova serie TV, sarà che adoro i vichinghi e la loro storia, sarà pure che non sono interessato minimamente al Coso di Spade. Resta il fatto che in questa serie targata Metro-Goldwyn-Mayer e History, si dimostra un prodotto godibile da tutti, pure quelli che a scuola in storia avevano la media del 4. Pure loro possono godersi ogni singolo episodio e magari imparare pure qualche curiosità sui famosi guerrieri norreni; senza risultare mai troppo pesante, cosa che per una serie TV a sfondo storico è fondamentale per riuscire ad arrivare a fine stagione. E di questo Vikings siamo arrivati alla seconda di stagioni. Miracolosamente.

    Ragnar e i suoi compagni di merende.
    La prima stagione è composta da 9 episodi mentre la seconda (ancora inedita in Italia) di 10. La storia narra le gesta di Ragnar Lothbrok (Ragnar Loðbrók) interpretato dal modello australiano Travis Fimmel, che le leggende vogliono come uno dei più famosi re vichinghi.

    Se una donna è armata di ascia e ti guarda così, scappa.
    Altri personaggi principali sono la moglie/guerriera/gran pezzo di vichinga Lagherta (l'attrice Katheryn Winnick ), il fratello di Ragnar Rollo (Clive Standen), il costruttore di barche e a mio avviso miglior personaggio della serie Floki (Gustaf Skarsgård) e il cristianissimo frate inglese Athelstan (George Blagden).

    Rollo, il fratello di Ballo dei Lunapop.
    Floki, il pazzo che parla con le piante.
    Una cosa che colpisce molto è il dualismo che si crea tra la vita quotidiana al villaggio e le scorribande vichinghe. Dove nella prima si tende a vedere i personaggi come persone con alti valori e tendenzialmente buone, durante i saccheggi si nota il cambiamento e la ferocia. Non si riesce a capire chi siano veramente i buoni in questa storia; perché se uccidere, rubare e seviziare sono cose totalmente sbagliate per noi, nella cultura vichinga si viveva invece proprio di questo. Che cosa sono i vichinghi se non barbari e feroci guerrieri pirati? Il saccheggio e le battaglie per la conquista di nuovi territori erano le loro attività principali durante i mesi estivi.

    "Fin che la barca va, lasciala andare - finche la barca va, tu non remare..."
    Un'altra cosa interessante è il tema della religione: i popoli norreni erano pagani e tra le loro divinità figuravano Odino, Freyja, Týr, Loki e un certo Thor.

    Non proprio questo ma va bene lo stesso.
    Ma con l'arrivo al villaggio del monaco Athelstan, inizia il confronto tra le due religioni. Dove i vari sacrifici, anche umani, agli dei vengono visti da lui molto simili come simbolismo a quelli cristiani. Ancora una volta il dualismo, il pagano con il cristiano. Il bene e il male. Ma qui è meglio che ci fermiamo perché si va a finire sul filosofico e ciao.

    Athelstan, il cosplayer di San Francesco.
    Le uniche cose che mi hanno fatto storgere un po' il naso sono state il poco spessore dato al personaggio di Gyda, la figlia di Ragnar, che appare quasi come una macchietta sullo sfondo relegata a due battute in tutta la serie e i combattimenti che a tratti risultano troppo finti. Non brutti da vedere sia chiaro, ma qualche comparsa si nota che non aveva ben capito come brandire un'ascia. In generale questa prima serie è riuscita ad appassionarmi davvero molto, soprattutto per la personalità di certi personaggi e per quei tratti mistici e soprannaturali, che quando accadono ti portano a chiederti se sono solo visioni del protagonista o se succedono realmente. E questi piccoli avvenimenti "magici" rendono il contesto allegorico e spezzano quel filo di veridicità che alla lunga può stancare. Diciamo che ti lasciano il giusto pizzico di curiosità.
    Concludendo, se siete appassionati del medioevo, dei vichinghi, dei miti norreni in generale o semplicemente non avete niente di meglio da fare, gustatevi Vikings. Dategli una possibilità, non ve ne pentirete.


    mercoledì 16 luglio 2014

    Il sangue del Kyughord

    Precipita violentemente al suolo, la terra trema. Il boato e il rumore di alberi che si spezzano echeggia in tutta la vallata, poco prima che una coltre di polvere copra il luogo in cui è precipitata la creatura. Tra la fitta boscaglia si muove in gran velocità un gruppo di cacciatori, si dirigono verso la loro preda. Sui loro volti le vecchie pitture da caccia, arcaici simboli propiziatori; le loro vesta sono ricavate dalle pellicce delle loro prede, i loro elmi sono di metallo scuro e contornati dalle corna dei cervi del monte Agarath. I loro archi sono ricavati dal legno delle foreste di sambuco delle regioni di Hymh mentre le corte spade se le tramandano da padre in figlio, di generazione in generazione e ognuna si esse ha un nome. Perché non sono un semplice strumento di morte, non servono per cacciare, nessuno caccerebbe mai con una spada, esse servono ad un unico scopo: sacrificare la preda agli dei.

    Superano il torrente saltando da un masso all'altro, si fanno strada spezzando e tagliando ogni ramo e cespuglio gli si pari dinnanzi, non si fermeranno per nessun motivo al mondo perché sanno che ogni minuto che passa, il Kyughord racquisterà sempre più energia e potrebbe tornare addirittura a volare. E loro questo non lo vogliono assolutamente. La nube di polvere alzata dalla caduta si sta lentamente posando a terra, lasciando intravedere una gigantesca sagoma scura; una volta giunti a pochi metri da essa si fermano ad osservare meglio la loro ambita preda. Una creatura alta più di dieci metri, ricoperta interamente di piume rosse, potrebbe ricordare per certi versi un felino se non fosse per il suo collo allungato e per il viso dai lineamenti decisamente umani, le grosse ali sono ripiegate lungo la schiena, entrambe sono spezzate e grondanti sangue.
    Il più giovane dei cacciatori si avvicina lentamente al muso del Kyughord, lo guarda dritto negli occhi: due bellissimi occhi azzurri che stanno piangendo.
    <<Non piangere, poiché il tuo sacrificio salverà la nostra gente dall'oscura malattia che la tormenta>>. Dice con tono gentile il ragazzo.
    <<Kor, non possiamo attendere oltre>>. Il capo dei cacciatori è stanco, vuole tornare al più presto a casa per portare al druido il sangue della creatura. Sua figlia più piccola è già morta e non vuole che lo stesso accada pure con la più grande, quindi estrae la spada dal fodero e si avvicina a grandi passi alla bestia. Guarda il suo corpo respirare sempre più lentamente, mentre dalle numerose ferite sgorga copioso il prezioso sangue. Devono fare in fretta.
    I cacciatori velocemente circondano la creatura, ognuno di loro alza la spada al cielo ed inizia a pregare:

    <<Dei creatori del mondo, 
    a voi dedichiamo questa caccia,
    aiutate questa povera creatura a raggiungere il sacro Vyuijin e poter godere della meritata pace, 
    che il suo sacrificio non sia stato vano e che la sua anima non ci porti rancore,
    che le nostre lame siano benedette dal vostro potere affinché la nostra preda diventi sacrifico per voi,
    donategli la serenità eterna.
    Shurk>>.

    Detto questo iniziano a colpire la bestia, mentre le sue urla strazianti rimarranno nella mente di Kor per tutta la sua vita. Qualche minuto dopo è calato ormai il silenzio, i cacciatori hanno riempito fino all'orlo ogni giara e sono pronti per tornare al villaggio, tutti tranne uno. Kor. Lui rimane immobile ad osservare il viso della creatura. Piange per quello che ha fatto, per il dolore che ha dovuto impartire alla povera bestia. Si chiede se era proprio necessario tutto ciò, se non c'erano alternative.
    <<Kor, posso capire quello che stai provando, ma non c'era altro modo. Gli anziani hanno detto che il sangue del Kyughord è l'unico rimedio alla malattia che sta sterminando la nostra gente; lo sai cosa dicono le antiche leggende sul suo sangue, vero? Lo sai che è la nostra unica possibilità. Ora vieni, dobbiamo tornare al villaggio>>. Il capo dei cacciatori sta per voltarsi quando il ragazzo gli dice: <<Se è vero che il sangue del Kyughord guarisce ogni male, come mai quando è precipitato non si è curato? Perché in questi due giorni di caccia continua le sue ferite non sono mai guarite? Perché se n'è rimasto immobile mentre lo facevamo a pezzi?!?>>. Il ragazzo guarda il capo dei cacciatori attendendo una risposta, ma quest'ultimo non sa cosa dire, per tutta la vita non ha mai dubitato delle parole degli anziani del villaggio, mai. Ma le parole di Kor hanno smosso qualcosa, la sua convinzione assoluta delle cose vacilla, nella mente si raggruppano pensieri e avvenimenti passati che messi assieme potrebbero significare qualcosa. Che forse il ragazzo abbia ragione? Che le vecchie leggende siano sbagliate? Il dubbio attanaglia il cuore del capo dei cacciatori.
    <<Kor, ragazzo mio, ci sono misteri su questa terra che neppure se tu vivessi per cento anni potresti mai capire. Lascia da parte ogni dubbio e ascolta le parole degli anziani, loro sono certi di quello che dicono e le antiche leggende sono le radici della nostra cultura, senza di esse noi non saremmo diversi dai barbari che abitano le terre dell'est. Ricordati di questo giorno ogni volta che la tua fede vacillerà, perché oggi hai avuto dimostrazione di quanto siano stati magnanimi gli dei con noi, tenendoci immobilizzato il Kyughord affinché noi lo sacrificassimo a loro e potessimo raccogliere il suo sangue>>. Detto queste parole, il capo dei cacciatori indica al ragazzo di riunirsi al gruppo per far finalmente ritorno al villaggio, ma prima di ripartire lancia un'ultimo sguardo alla carcassa martoriata della creatura e dentro di lui sente il bisogno di piangere, cerca di trattenersi e di sembrare il più normale possibile, nonostante per tutto il viaggio sia l'unico a non proferire parola. Dentro di lui qualcosa è cambiato. Ora non è più tanto sicuro delle parole degli anziani

    lunedì 14 luglio 2014

    LA RECEN(T)SIONE DI: LEGOLAND Deutschland Resort (quarta parte)

    Ed eccoci finalmente arrivati, a questa quarta e ultima parte della recen(t)sione del LEGOLAND tedesco. Oggi vi mostrerò le città di Berlino, Francoforte e...Venezia! Buona visione e non sbavate troppo.

    I Lego dello zoo di berlino.






     















    Sembra vera. Mamma mia.




    Francoforte è fantastica.



































    Alla fine che posso dire su questo parco? Che forse è poco conosciuto da noi, oppure viene bistrattato e considerato un parco divertimenti di serie B, ma sono tutte cazzate. La verità è che la gente preferisce andare nei soliti Gardaland o Mirabilandia, oppure i più fortunati a Disneyland, non dando opportunità anche a questo "piccolo" paradiso nerd. Io sono rimasto felicemente sorpreso dal vedere anche famiglie italiane, oltre ai soliti tedeschi e inglesi; forse è un buon segno, forse il film dei Lego ha ridato linfa e interesse ai mattoncini più famosi al mondo e quindi una nuova opportunità ai suoi parchi a tema. A fine giornata, quando siamo usciti, mi sono fermato un momento e mi sono girato a osservare l'entrata. Ho estratto Frost Grunt dalla tasca e abbiamo salutato il parco, poi ci siamo incamminati alla fermata del bus un po' malinconici, con il cuore pesante e il portafoglio più leggero.

    LEGOLAND Deutschland Resort:
    prima parteseconda parteterza parte