martedì 6 gennaio 2015

Il pianeta dei dinosauri

1993, l'anno dei dinosauri. Mentre nei cinema usciva quel capolavoro conosciuto col nome di Jurassic Park, sulle TV italiane, precisamente su Rai Uno, andava in onda Il Pianeta dei Dinosauri: una serie di documentari incentrata sulla vita delle creature più fighe che siano mai esistite, ideata e condotta dai mitologici Piero e Alberto Angela con la consulenza scientifica del famoso Dale Russell.


Quattro puntate suddivise tra passato e presente dove, dal suo studio ricavato in una grotta, Piero Angela dava la linea ad un se stesso inviato nella preistoria a bordo di una fantomatica macchina del tempo, con il quale interloquiva come se nulla fosse, facendogli domande e avvertendolo ogni due per tre di non finire tra le fauci di un qualche dinosauro carnivoro. I collegamenti nel presente erano invece a opera del figlio Alberto che, spedito in giro per il  mondo alla scoperta di diversi siti paleontologici, parlava dei dinosauri in modo più naturalistico, paragonando le loro qualità o modi di vivere con quelli degli animali moderni.



Per la creazione dei dinosauri venne ingaggiata la ditta Scenotecnica, che creò dei veri e propri robot con scheletri d'acciao e vetroresina, con muscoli in gommapiuma e pelle in silicone; il tutto veniva animato oltre che meccanicamente, pure tramite animazioni al computer per un risultato finale molto più credibile.

Ogni volta che Piero Angela li chiama Brontosauri, da qualche parte nel mondo un paleontologo muore.
In ogni puntata si trattava un argomento diverso, viaggiando nel tempo e nei luoghi a bordo di mezzi dal design vagamente steampunk, come la mongolfiera o il sommergibile. Ma pure un deltaplano e una zattera di fortuna andavano bene.


Nonostante le varie imprecisioni ed errori, il programma era davvero ben fatto e a mio avviso funziona bene tutt'ora, magari non più nel lato scientifico, ma come spettacolo d'intrattenimento a sfondo culturale.