martedì 26 luglio 2016

Kong: Skull Island, il trailer

Tra i vari trailer mostrati al San Diego Comic-Con di quest'anno, oltre ai film e alle serie TV dei supereroi Marvel e DC, è stato proiettato quasi in sordina il primo trailer del nuovo King Kong. E? E mi ha messo addosso una scimmia grossa così:



Con un cast stellare, partendo dal belloccio Tom Hiddleston, la molto più che belloccia Brie Larson, il solito Samuel L. Jackson, il mitico John Goodman e Toby Kebbell, il film è il reboot del classico King Kong, ambientato durante gli anni 70. A dirigere il tutto è il giovane regista Jordan Charles Vogt-Roberts, famoso per film del calibro di...ehm...comunque il trailer mi è piaciuto. Il design di Kong riprende quello originale, in posizione eretta, mentre quello delle varie creature che abitano l'isola rimane ancora un mistero; si intravede giusto quello che sembrerebbe essere un ragno gigante, le ossa di vari dinosauri e la tribù indigena. Nonostante la pochezza di notizie riguardanti la pellicola, è già stato confermato che questo Kong: Skull Island sarà ambientato nello stesso mondo del Godzilla di Gareth Edwards. Sì, avete letto bene, perché se non lo sapete, attorno al 2020 uscirà nelle sale il remake di quest'altro film:

 Ho una scimmia sulla spalla che Kong in confronto è un peluche della Trudi.

lunedì 25 luglio 2016

Il ritorno della Mente

Vi starete chiedendo che diamine sia successo alla Mente; come mai ho passato più di una settimana senza farmi vivo, senza scrivervi nulla. Possibile che mi fossi dimenticato di voi? No, assolutamente. Più semplicemente ero in ferie: ciò significa che tra una risonanza magnetica alla schiena, qualche giro nei dintorni e il concerto degli Iron Maiden, il resto del tempo lo passavo a poltrire, come giusto che sia. Poi però, quando mi sono deciso di buttare giù qualche riga sul blog, magari parlando del concerto o delle novità del San Diego Comic-Con 2016, mi sono ritrovato a fissare un monolite privo di vita. Il mio caro e vecchio HP di seconda mano era morto. Così, senza neppure un ultimo saluto, semplicemente non si è più acceso. Ho provato invano a rianimarlo, ma non c'è stato più nulla da fare. Ora vi scrivo dal mio nuovo Acer; un modello semplice semplice, economico e senza troppi fronzoli. Che io non sono uno smanettone del PC, non ho bisogno di prestazioni grafiche o altro, a me basta che ci sia una tastiera per scrivere. Per ora è tutto, ci sentiamo nei prossimi giorni, giusto il tempo di preparare qualche nuovo post. 

 Giusto per farmi perdonare.

mercoledì 13 luglio 2016

Robot Spirits #127 - Aura Battler Dunbine - La Fotorecensione

Ed ecco che ritorna la rubrica delle fotorecensioni; oggi volevo mostrarvi l'ultimo arrivato nella mia collezione robotica, il Dunbine della Bandai Tamashii Robot Spirits. Un robottone da noi quasi sconosciuto, colpa della non messa in onda della serie. Per farla breve: Aura Battler Dunbine (in origine Seisenshi Dunbine 聖戦士ダンバイン) è una serie prodotta dalla Sunrise e creata dal celebre Yoshiyuki Tomino, che mescola tematiche fantasy a combattimenti a bordo di mech insettiformi. Per saperne di più. Detto ciò, diamo inizio alla carrellata di foto.
 




La confezione è molto semplice, senza troppi fronzoli, lasciando vedere quasi interamente il robot attraverso la vetrinetta.



Una volta aperta la confezione questo è il suo contenuto. Il Dunbine si presenta privo delle ali, da montare in un secondo momento, le sei mani di ricambio, le varie armi e quei cosi rossi che poi vi dirò a cosa servono.


Abbiamo poi le istruzioni, in un pratico giapponese capibile da tutti, la pubblicità di un secondo robot della serie (sì sono modelli vecchiotti) e l'effetto minchiapotenza da infilare sulla spada. Una cosa che manca e che servirebbe al modello è un piedistallo, in modo da poterlo mettere in assetto volo. Non ne capisco l'assenza, probabilmente era venduto separatamente.


Eccolo appena uscito dalla confezione, privo delle ali e senza le varie armi in dotazione. Il modello è alto circa quindici centimetri, in plastica e molto leggero.



Incastrare le ali mi ha fatto sudare freddo, sembrava che mi si spaccasse tutto in mano. Invece dai, mi è andata bene.



Le prime armi provate sono la coppia di mitragliatori, da incastrare agli avambracci del Dunbine.


L'elsa della spada va invece montata sul fianco destro del guscio, o come si chiami il pezzo sulla schiena del robot insettiforme.



Ecco invece l'effetto minchiapotenza della spada.


Aprendo il torace si scopre l'alloggiamento del pilota, non presente in questa versione della Bandai, ma nel giocattolo degli anni 80 invece sì. Lo dico perché ho pure quello, nonostante non l'abbia fotografato nel momento della fotorecensione. Chiedo venia.



All'inizio del post, quando elencavo il contenuto della confezione, ho nominato questi due cosi rossi. Bene, sfogliando le istruzioni ho scoperto che andrebbero incastrati sotto ai piedi del Dunbine, attaccandoli in seguito alle spalle di un altro modello della serie, il Billbine, che in modalità volatile fungerebbe da mezzo di trasporto per il Dunbine. Credo.



In conclusione, questo Dunbine della Bandai Tamashii è davvero un gran bel pezzo. Ovvio, è un robottone molto di nicchia dalle nostre parti, ma grazie ad un prezzo contenuto e l'alta qualità, risulta difficile per un appassionato di mecha non aggiungerlo alla propria collezione.

lunedì 11 luglio 2016

Blogger from Hell



Che poi, mica posso considerarmi un blogger, quello è un lavoro serio, da fashion stylers (spero si scriva così), da cuochi imparati dalla sorella della Parodi, da tutta quella gente che non sono io. Perché fatico anche solo a capire del perché ci siate voi a seguirmi; insomma, chiariamoci, di blog con più contenuti del mio ce ne sono a centinaia, forse a migliaia. Non scrivo post tutti i giorni, anche se appena posso sono sempre qui su: vuoi per il poco tempo che ho per scrivere, vuoi perché molto spesso non sappia nemmeno di cosa scrivere, mettici pure che sono pigro e che nella vita di tutti i giorni faccia un lavoro fisicamente pesante. Poi sono pure un polentone padano, quindi non ho scusanti. Però volevo informarvi che nonostante non sia sempre qui a sfornarvi roba da leggere, io vi penso sempre. Aspè, così suona brutto. Rifacciamo: io penso sempre che nonostante sia un piccolo e misero blog, ci siete voi, miei pochi ma buoni lettori. E questo mi da soddisfazione. Il blog è un diario visibile a tutti, dove ognuno può scrivere liberamente di quello che vuole, dove non ci sono vincoli se non il proprio buon senso. Qui non c'è Zuckerberg e il suo esercito di cyber-police a bloccarvi il profilo per un mese. Per questo mi piace bloggare, perché nonostante non mi perda in sproloqui e discorsi populisti di geo-politica, sono libero di fare quello che voglio. Sì ok, c'è la Cookie Law, ma chissene se ci controllano il traffico dati, già lo sanno che ci piacciono i siti zozzi, anche se cancelliamo le cronologie. Comunque, il succo di tutto questo discorso è semplice: mi scuso se non sono sempre attivo, se non scrivo roba tutti i giorni e se quello che pubblico sembrano i deliri di una persona mentalmente instabile -cosa assolutamente vera, peraltro- ma tranquilli, d'ora in poi le cose saranno diverse. Nel senso che scriverò ancora meno perché come ogni estate, nelle lande gelide del Nord, arriva l'afa, che trasforma le distese di frumento e le città grige e tetre in gironi infernali, dove per uno spiraglio d'aria fresca vige la legge del più forte. Dove l'istinto di sopravvivenza prevale e spoglia le persone di ogni dignità, facendo uscire di casa gli uomini in canotte improponibili, con pantaloncini spartipalle e infradito con annesse unghie da velociraptor; mentre le ragazze, Odino le benedica, mostrano finalmente le loro grazie. Se quindi la calura padana non sarà troppo eccessiva da far sembrare il mio PC un reattore nucleare prossimo al collasso, tornerò a scrivervi più spesso. Fino a quel momento, buona calura brutta gente. 

giovedì 7 luglio 2016

Le sorpresine più belle degli anni 90 - prima parte

Non sono sicuro della buona riuscita di questa rubrica, per via della difficile o impossibile reperibilità del materiale o notizie al riguardo; tutta colpa dell'oscura epoca pre-Internet, dove non c'era nessuno che catalogava e salvava tutto su di un server. Difatti, molte delle sorpresine degli anni 90 sono andate perse nel tempo, sparite senza lasciare traccia nel  World Wide Web. Risulterà quindi un compito difficile, riuscire a trovare le più belle sorprese tra ovetti di cioccolato, patatine, merendine, surgelati e chissà che altro; perciò non iniziate a dire manca quello, manca questo. Il viaggio è lungo e cercherò di fare delle ricerche sempre più meticolose, anche se ribadisco fin da subito che questo non sarà un catalogo, con nomi, codici e anni di produzione, per via dei problemi elencati qualche riga più in alto. Ed ora, vi auguro un buon tuffo nel passato.

NAVI ANTICHE

Iniziamo con i bellissimi modellini di navi antiche, si trovavano negli ovetti Kinder all'inizio degli anni 90. Giusto l'epoca in cui fagocitavo cioccolato come se non ci fosse un domani, anche se poi il domani arrivava assieme al dentista.



La linea contava diverse navi di qualsiasi epoca, dalla caravella al drakkar vichingo. Ottimi i dettagli e molto ben fatte.


SOLDATINI

Anche qui, stiamo parlando di un pezzo di storia delle sorpresine Kinder. Non sono riuscito a trovare molte informazioni a riguardo, ma la lega in cui erano fatti variava dal ferro allo stagno. Incredibile l'accuratezza nei dettagli e la quantità di personaggi sfornata nel tempo: soldati di ogni epoca, cavalieri, cowboys, antichi romani e tanti altri. C'erano in oltre le varianti con le basi in plastica, che una volta unite tra di loro, formavano il diorama di un castello.





MINI SCENE

Altra sorpresa uscita dagli Ovetti Kinder ma di cui non ho trovato molto in rete; ricordo il trenino col mini diorama del villaggio indiano, ma ricordo anche di averne avuti molti altri e fatti ancora meglio. Vedremo cosa riuscirò a trovare in futuro.




TRENINI

I trenini Kinder erano e sono tutt'ora, delle piccole meraviglie. Ne avevo davvero a vagonate, anche di modelli più recenti oltre alle vecchie locomotive.


 AUTO D'EPOCA

Vale lo stesso discorso dei trenini; modelli molto ben fatti con cui ho giocato un sacco quando ero alto un metro (ora un metro e tanta voglia di crescere). Devo ammettere che molte di queste macchinine avevano dei dettagli come neppure le Micro Machines.



 AEREI

 Abbiamo capito che la Kinder vinceva a mani basse con i suoi modellini in microscala dei veicoli.





 DINOSAURI Mr. DAY

Una delle cose più fighissime che mi ricordi della mia infanzia. All'epoca ero in piena fase Jurassic Park e Piero Angela (cliccate per saperne di più), poi arriva a casa mia nonna con le merendine nuove, dove trovo all'interno un dinosauro. Ciaone. Sorpresine così non le trovi più. Purtroppo.


 LIBROMANIA

Ricordo con piacere il periodo in cui la Mulino Bianco, prima di divenire il rifugio d'amore di Banderas e la sua gallina, sfornava assieme alle merendine, pure delle sorprese davvero molto carine. Una tra le tante è la serie dei Libromania, piccoli contenitori di plastica a forma di libro con all'interno qualsiasi cosa. Matite colorare, gommine per cancellare, mappe geografiche e giochi da tavolo in miniatura.



 MANINE APPICCICOSE

Queste non hanno bisogno di nessuna presentazione. Erano l'incubo di ogni mamma o bidella. Se poi la mamma faceva la bidella, l'incubo valeva per due. Sono sicuro che nella mia vecchia scuola, sul soffitto ci siano ancora due o tre di queste manine.

L'UOMO RAGNO DELLE PATATINE

Concludo questo primo viaggio tra le sorpresine più belle degli anni 90 con una chicca. Quanti di voi si ricordano dei personaggi dell'Uomo Ragno che si trovavano nelle patatine San Carlo? Io trovavo sempre Hobgoblin e Rhino. Avevo un esercito di Hobgoblin e Rhino. All'epoca odiavo Hobgoblin e Rhino.