mercoledì 25 novembre 2015

Micro Racconti - volume 3



Un minuto

Da quando è stata data la notizia che l'asteroide HC-322N si sarebbe schiantato contro la Terra, provocando la fine del genere umano, il mondo è crollato nel caos più totale. Dopo mesi di saccheggi, follie e disperazione, manca solo un minuto all'impatto che sterminerà la razza umana; molte persone sono scese in strada, col naso all'insù, a guardare quella palla di fuoco che velocemente entra nell'atmosfera, pronta a spazzare via miliardi di vite, di sogni e di speranze. Tra quella folla però, ci sono due ragazzi che si sono scambiati una promessa: si sarebbero amati fino all'ultimo secondo delle loro vite. Lui la stringe a se, come se quell'abbraccio potesse in qualche modo proteggerla, mentre lei non fa che piangere. Entrambi non dicono nulla, ma pensano alle stesse cose; pensano alla famiglia che non potranno mai creare assieme, al futuro che non potranno mai avere, negato da un fato crudele e meschino. Mancano pochi secondi, quando lui le asciuga le lacrime e sorridendole le dice: «Grazie amore, grazie per tutto quello che abbiamo passato, per le grandi e piccole cose che abbiamo vissuto insieme. Grazie per i litigi, grazie per tutte le volte che abbiamo fatto la pace, grazie per ogni tuo sorriso, per ogni tuo gesto, per ogni volta che mi hai fatto sentire importante. Grazie amore per essere stata la parte più importante della mia vita, grazie per essere stata l'ultima cosa che i miei occhi vedranno. Ti amo». Nel momento dell'impatto, mentre le gente è presa dal panico, i due ragazzi si scambiano un bacio più intenso delle fiamme che presto li circonderanno. I due ragazzi si scambiano un ultimo "Ti amo", prima di divenire polvere eterna. Eterna come il loro amore.


XAGAX - capitolo 0
 
«È quasi l'ora. Il nuovo soggetto è stato individuato e siamo pronti per dare inizio al rito d'apertura». I due uomini sono seduti uno di fronte all'altro, in una stanza completamente rossa e vuota, fatta eccezione per le due sedute in acciaio sulla quale sono seduti. Entrambi sono vestiti uguali, in giacca e cravatta e col volto coperto da una maschera d'oro con incisa in fronte la lettera X. «Dovrete essere più cauti questa volta, abbiamo corso un grosso rischio l'ultima volta». Dice il secondo uomo, mentre osserva impassibile gli occhi del primo, come se lo stesse sondando nelle profondità dell'anima. «L'errore è stato nostro, ma la colpa è da attribuire al soggetto precedente. Non era abbastanza forte per riuscire a controllare tale potere. È una fortuna che siamo riusciti a fermarlo appena in tempo». Le ultime parole gli escono quasi come uno sfogo personale, dovuto dalla situazione di stress psicologico indotto dallo sguardo del secondo uomo. Due occhi freddi più del ghiaccio, in grado di gelare il sangue nelle vene. Per qualche istante nella stanza regna il più assoluto silenzio, poi il secondo uomo si alza e con voce profonda e autoritaria dice solo tre parole: «XAGAX ci appartiene». In quel momento, la stanza scompare e con essa anche i due misteriosi uomini mascherati.