mercoledì 7 ottobre 2015

La vostra opinione su...le fiere del fumetto



Per uno come me, le varie fiere del fumetto -o Comics, chiamatele come volete- sono un appuntamento che attendo sempre con ansia per diversi motivi, prima tra tutti: sputt@#are soldi in minchiate da nerd. Robottoni, action figures, fumetti e tanta altra roba inutile con cui riempire la mia stanza, ormai satura e in procinto di esplodere. Ma diciamoci la verità, forse in questi ultimi anni, sono nati un po' troppi eventi legati al mondo del fumetto e affini. Troppi e fatti tutti troppo ravvicinati tra loro, sia come luoghi che come date. E così capita che nello stesso giorno, a meno di cento chilometri di distanza ci sono due fiere del settore. Quindi a quale andare? Meritano d'essere viste entrambe? No, purtroppo no. Per il semplice motivo che si è persa la vera ragione per cui sono state create queste fiere e cioè: vendere fumetti, parlare di essi con altra gente e conoscere chi il fumetto lo fa come mestiere. Punto. E allora perché in moltissimi di questi eventi, i fumetti sono l'ultima cosa che viene calcolata? Che sia un mercato debole lo sappiamo tutti, ma perché cercare d'affossarlo sempre di più, puntando tutto sulla quantità di presenze -richiamate all'occorrenza dalla presenza di vari youtuber famosi o blogger, piuttosto che da disegnatori, sempre più bistrattati- piuttosto che dalla qualità degli eventi?

8 commenti:

  1. La vedo come te, come esponevo la scorsa primavera:
    http://mikimoz.blogspot.it/2015/05/fiere-del-fumetto.html

    Si è perso lo spirito del fumetto: oggi o è dannatamente una cosa nerd-chic, o troppo seria.

    Moz-

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    1. Per non parlare di tutti quegli stand che vendono "roba" che non c'entra assolutamente nulla col contesto della fiera.

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  2. Rimangono in piedi solo (purtroppo) grazie alla "moda nerd" e cosplay. è divertente girare tra gli espositori ma anche poco sensato farlo oggi, quando sulla rete trovi di tutto e a prezzi molto più ragionevoli... è un bel ritrovo tra gente che condivide gli stessi interessi ma spesso sono eventi fin troppo sopravvalutati. Conferenze, annunci, mostre, incontro con autori, anteprime... sono tutti ottimi motivi per andare ad una fiera, ma quante sono quelle che possono sfoggiare un programma valido e completo? poche credo. è bello andare perchè ci si crea un contesto e si condivide qualcosa, ma spesso le fiere sono diventate solo un pretesto per mostrarsi in costume. per carità, va anche bene... ma personalmente mi accontento di farne una all'anno.

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    1. Esattamente, per non parlare di quello che è accaduto al Romics di quest'anno: una vergogna. Tra furti di materiale sia a fotografi che a cosplayer, ragazzini entrati solo con lo scopo di urlare alle ragazze di uscire le tette, nell'indifferenza più assoluta degli organizzatori, c'è di che vergognarsi.

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  3. Ormai le fiere del fumetto non sono più tali. Hanno perso il loro significato... Sono Fiere della Cultura Geek.
    Così le dovrebbero chiamare. Sono diventate un fenomeno pop...
    Quando si diventa pop si guadagnano pregi... e si guadagnano anche difetti.
    Mi piacerebbe rivedere più eventi incentrati maggiormente ai fumetti, tanto per action figure e pupazzetti ci sono altri eventi :)

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    1. Se non mi sbaglio dall'anno prossimo ci sarà una fiera apposita a Reggio Emilia, che sarebbe un distaccamento di quella di Lucca ma incentrata solo sul fumetto. O almeno, avevo letto così.

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  4. Ma che domande pericolose che fai Zero...

    A me piacciono molto le fiere del fumetto popolare. Una volta ce n'era una anche nella mia città.
    Si entrava aggratis, ci si incontrava con gli amici, si vedevano tanti vecchi albi, le tavole originali in vendita (guardare e non toccare!), si compravano i comics originali americani, si guardavano i film di animazione aggratis... si seguivano i dibattiti con gli autori, che volentieri ti facevano il disegnino al bambino, e manca poco ti ringraziavano pure. Si faceva in tempo a fare il giro di tutto, e ne avanzava.
    Io ci vidi Sidney Jordan (quello di Jeff Hawke). Qualche anno prima avresti potuto incontrarci il Bonvi che usciva da un'osteria e una volta negli anni 70 (lo vidi, ma ero piccolo!) ci venne pure Stan Lee col Secchi.
    Il tutto sotto lo sguardo sprezzante e sardonico dell'Oligarchia Bottegaia, che allora era convinta (se Dio vole) che i fumetti "non portano i fessi coi soldi, ma solo i fessi".
    Pertanto allora certi bar non raddoppiavano i prezzi dei panini-bibite-pizze-brustolini-birrah! durante la fiera. Gli esercenti degli alimentari, ignoranti come lammerde che a malapena sanno l'italiano, NON mettevano fuori i menu scritti in giapponese (capovolti) e non dovevi accorgerti che il Ramen si chiama così perchè quando lo paghi ti viene da urlare "Ma va a Ramen...". E i commessi dell'ortofrutta NON si vestivano da Puffi (Giuro, li ho visti!).
    Bei tempi, bei ricordi. Peccato che la fiera del fumetto popolare, nella mia città, non c'è più!

    P.S.: cioè... per riavere la vecchia Lucca, mo mi tocca prendere il treno e andare a Reggio? Soccia!

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    1. Pensa che oltre a fare domande pericolose ho pure la licenza di uccidere. ;) A Lucca non sono mai risuscito ad andarci e penso che non lo farò mai, non mi piace l'atmosfera caotica e l'ammasso di corpi sudati che ti travolgono in un vortice di personaggi grotteschi, gente obesa in latex e ragazze mezze nude. No aspetta, forse l'ultimo punto è pure piacevole, ma tutto il resto non fa per me. Per la storia di Reggio ne avevo letto qualcosa tempo fa ma poi non ho più saputo nulla.

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