Il padre di Max gli diede il suo vecchio berretto da baseball. Fu un guaio: non era un normale berretto da baseball.. "Guarda che affare" Max pensò mentre girava la tonda visiera sul lato.. "AAAARGH!" Improvvisamente, il mondo era diventato misterioso e molto ostile! Il berretto aveva cambiato colore! Qualcosa di molto strano stava accadendo! Era capitato in una Zona Paurosa. Inciampando da un'avventura terrificante ad un'altra con i soli indizi enigmatici ad aiutarlo a sfuggire... Era del tutto solo... Era spaventato... Ma era il Possente Max, e sarebbe tornato indietro in qualche modo!
Questa è la storia di base della prima serie di giocattoli di Mighty Max: piccoli playset racchiusi in gusci a forma di teste mostruose, con all'interno personaggi in miniatura diversi per ogni tema del guscio.
Le più famose sono le Doom Zone (Gusci Orribilosi)
Ma oltre alle Doom Zone, c'erano pure le Horror Heads (Mini Gusci Orribilosi), più piccoli di dimensioni ma uguali nel contenuto.
Questo sono sicuro di averlo avuto.
Frankenstein con il muco al naso non si può proprio vedere.
Poi fecero le Monster Heads, ancora più piccoli delle Horror Heads.
Queste non erano dei playset ma semplici teste vuote.
E visto che a quelli di Mighty Max, piaceva fare le cose in miniatura, giusto perché così i bambini vi ci soffocavano meglio, hanno pensato bene di fare le Dread Heads (Teste Orribilose).
E per finire, proprio per i genitori più crudeli, da dare in pasto ai loro bimbi c'erano le Shrunken Heads (Micro Gusci Orribilosi), i più piccoli, i più facili da ingerire, i più tristi playset mai fatti.
Prodotti dalla Bluebird Toys PLC, ditta inglese di giocattoli nel 1992, mentre in America furono distribuiti dalla Mattel. Nel 1993 venne creata una serie animata che portò sostanziali modifiche nella storia e nella caratterizzazione di Max.
"Max è un ragazzo davvero sveglio e sempre pronto a cacciarsi nei guai, dai quali, però ne esce sempre brillantemente. Certo che non dimenticherà mai fin che vivrà il giorno in cui trovò nell'antica statua il suo Berretto Cosmico. Come avrebbe potuto immaginare che lo avrebbe reso tremendamente potente e capace di passare all'istante da un mondo all'altro e da un'epoca all'altra attraverso i Portali del tempo. E come se la sarebbero cavata Mighty Max con il suo Berretto Cosmico e i suoi fedeli amici Virgil e Norman nella sfida con il Signore del Male per eccellenza, Il cavaliere del Teschio Maledetto?" (Eh niente, che alla fine gli fanno il c#*o).
Con un giorno di ritardo, faccio gli auguri al mitico Game Boy, che ieri ha compiuto 25 anni!
AUGURI MIO CARO GAME BOY!!!
Messo in vendita il 21 aprile 1989 (in agosto in America mentre noi abbiamo dovuto aspettare il 28 settembre del '90), questo gioiellino ha cresciuto una generazione intera. Ideato da Gunpei Yokoi e sviluppato dal team interno della Nintendo R&D#1, è stata una delle console più vendute e di successo del mondo, si calcola che siano state vendute circa 87 milioni di unità.
Nonostante le sue rivali (su tutte l'Atari Lynx) fossero nettamente più avanzate tecnologicamente, con schermi a colori e retroilluminazione, il Game Boy glielo ha messo lo stesso dove non batte il sole. Se poi consideriamo quali gioconi siano usciti per la portatile Nintendo, non c'è più storia per nessuno.
Tetris, venduto anche insieme alla console. Gioco intramontabile.
Ok Mario...
...ma ho sempre preferito Wario.
I Pokémon. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Perfetto, non si può dire altro. Prima o poi lo recensisco.
Caro Game Boy, nel tempo sei diventato Pocket, Light, Color e Advance, ma per me rimani sempre il solito mattone in bianco e nero. Grazie di averci fatto crescere con le tue cartucce piene di magia. Per farti capire quanto sei divenuto oggetto di culto ti lascio con queste ultime foto. Ancora auguri mio caro e vecchio amico.
Dalla baia di Tokyo emerge un gigantesco mostro; il mondo conosce così Godzilla.
Prodotto dalla Toho, e diretto da Ishirō Honda. Un successone epocale.
ゴジラ(Gojira), poi storpiano in americano come Godzilla, è il Kaijū (bestia strana, creatura gigante) più famoso del cinema e non solo. In origine era un Gojirasauro (specie immaginaria imparentata con il Tyrannosaururs Rex) sopravissuto fino ai giorni nostri sulle isole di Odo e Ragos. Dopo esperimenti nucleari fatti dagli americani, le radiazioni mutano la creatura in un mostro atomico, in grado di produrre lui stesso energia nucleare tramite una ghiandola collegata al cuore. Con le scaglie che ha sulla schiena scarica l'energia in eccesso mentre fa risalire dalla gola il raggio nucleare, la sua arma principale.
Quando il raggio è rosso sono guai: il Final Ray distrugge qualsiasi cosa.
In origine era un mostro malefico che distruggeva Tokyo, simbolo della crudeltà perpetrata dagli americani con l'attaco nucleare di Hiroshima e Nagasaki. Con il tempo il carattere del mostro è diventato più "docile" salvando il Giappone dall'attacco di altre creature spaziali/mostri radioattivi/cugini di secondo grado/cloni e quant'altro volesse radere al suolo la povera Tokyo, che nei film e nei cartoni animati viene distrutta un giorno si e l'altro pure.
Classica veduta di Tokyo.
Ma al nostro lucertolone in realtà fottesega della città, lui difende il Giappone semplicemente perché sarebbe il suo territorio.
Godzilla e Mothra al Luna Park.
Gamera la tartaruga gigante ninja.
Biollante e il suo problema di alitosi.
Rodan che cerca di sodomizzare Godzilla.
King Ghidorah.
Mechagodzilla
Space Godzilla.
Fino a questo momento, sono stati girati 30 film aventi come protagonista Godzilla, compresi quello schifo orribile di Godzilla americano del '98. Che è piaciuto talmente tanto ai giapponesi che nell'ultimo film della serie l'hanno fatto fuori in tipo 10 secondi.
Il 15 maggio uscirà nelle sale italiche il nuovo film della saga, diretto da Gareth Edwards, scritto da David S. Goyer e David Callaham. Nel cast ci saranno Bryan Cranston (Breaking Bad), Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass, Avengers: Age of Ultron), Ken Watanabe (L'ultimo Samurai, Inception) e Juliette Binoche (Chocolat, Il Paziente Inglese).
Ho una scimmia grossa come King Kong sulla spalla per questo film: non vedo l'ora di sentir tremare il cinema sotto i suoi passi.