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lunedì 28 aprile 2014

Museica, l'arte di Caparezza

La cover di Museica, dipinta da Domenico Dell'Osso.
Più che un disco, una visita nel museo personale creato appositamente per noi dall'artista: un Caparezza più carico che mai, che in 17 tracce (19 con l'intro e l'outro) trasporta gli ascoltatori attraverso un mondo dalle atmosfere oniriche. Ogni traccia è come se fosse un quadro in questo museo mentale, in cui tutte le canzoni sono state ispirate dalle sensazioni provate osservando famose opere d'arte. E quello che ne viene fuori è un lavoro sublime, profondo, mai scontato proprio come i lavori precedenti; ma forse questa volta le sensazioni che si provano sono più forti. Un sound accattivante che miscela sonorità metal a musica folkloristica, melodica a quella quasi dub-step o funky una sperimentazione riuscita più che in passato.
I testi sono ricolmi di riferimenti e giochi di parole (lo stesso titoli è formato dalle parole museo, sei come il suo sesto album e musica) ed è proprio il suo punto forte, dando dimostrazione di una profonda cultura a tutto tondo. Chi lo segue da tempo, si accorgerà subito del cambiamento, della maturità del cantautore: lui che non è mai stato bollato pienamente come rapper, con questo album afferma marcatamente la differenza. Un lavoro maturo e venuto dannatamente bene, dove Caparezza si è voluto esporre e mettere a nudo; si è messo in gioco fino in fondo credendo in questo suo lavoro, arrivando a diventarne per la prima volta il produttore.



"Quando riuscirai a vedere l'insieme di quello che ho in mente oso sperare che ne riceverai una buona impressione" 
 Vincent Van Gogh