mercoledì 21 ottobre 2015

Guardando al futuro



Oggi, 21 ottobre 2015, siamo finalmente nel futuro. Sì, anche se non è cambiato nulla da ieri, ma oggi è finalmente arrivato quel giorno che tutti noi stavamo aspettando: oggi è il domani. Tutto ha avuto inizio da quella sacra saga di Ritorno al Futuro, che immaginava il nostro 2015 dominato da film in 3D e macchine volanti, con ragazzi dai vestiti strani e tecnologie fantascientifiche. E più o meno è così.




Ma se nell'immaginario collettivo degli anni 80, il 2015 era un tripudio di fantascienza e tante cose belle, ora, che nel 2015 ci viviamo, come immaginate voi il prossimo futuro, tipo il 2035? Io non immagino macchine volanti, ma un mondo in fiamme, dove la violenza e le guerre hanno decimato la popolazione terrestre e le risorse del pianeta sono completamente esaurite, scatenando il collasso totale della civiltà umana. Giusto perché oggi sono di buon umore.

lunedì 19 ottobre 2015

La TOP 10 delle mie sigle preferite cantate da Cristina D'Avena

Che la Cristina nazionale sia una leggenda vivente, non lo nega nessuno: eterna ragazzina col fascino della milfona che ha rallegrato l'infanzia di milioni d'italiani per diverse generazioni, cantando più di 700 canzoni tra sigle di cartoni e non, vendendo qualcosa come 7 milioni di album. Sticazzen. Ma tra tutte le sigle che ha cantato, quali sono per me le dieci più belle di sempre? Bé, eccole:


10 - Ti voglio bene Denver
Sprizza anni 80 ad ogni nota; da piccolo adoravo questo cartone e cantavo la sigla mentre saltavo da un divano all'altro.

9 - L'ispettore Gadget


8 - Jem
Il cartone lo ricordo solo vagamente, ma questa sigla è la dimostrazione che la nostra Cristina ha una gran bella voce.

 
7 - È quasi magia Johnny
 Ma quanto spaccava questo cartone? Mi sorprende che non lo abbiano mai più trasmesso.


 6 - Il mistero della pietra azzurra
 Prima di conoscere Lamù, il mio cuoricino di bambino batteva solo per Nadia. 


5 - Ai confini dell'universo


4 - Brividi e polvere per Pelleossa
Un cult. Punto.

 
3 - Prince Valiant
Epicità allo stato puro.

2 - Robin Hood
L'originale è molto bella, ma la versione metal dei Trick Or Treat ha quel qualcosa in più che la rendono perfetta.




1 - Batman
A mio avviso, questa è la vincitrice assoluta. Vuoi perché la serie sia una delle più belle mai fatte su di un personaggio dei fumetti, ma sta di fatto che la sigla di questo Batman è tutt'ora una delle mie canzoni preferite sul mio vetusto mp3.


 
Speciale - Tazmania
Menzione speciale per Tazmania; chi mi conosce sa che questa sigla fa uscire il diavolo (della Tasmania) che c'è in me.

BALLO CHE BELLO/BALLO E SALTELLO
BALLO CHE SBALLO/FALLO E RIFALLO

venerdì 16 ottobre 2015

Venerdì coin-op XXXVI

Eccoci di nuovo qui, pronti per un nuovo appuntamento con la rubrica Venerdì coin-op. Oggi vestiremo i pixelosi panni di una spia, in una roccambolesca fuga da un grattacielo pieni d'agenti segreti rivali. Oggi dovremo scendere fino al piano terra in:


Sviluppato e pubblicato da Taito nel 1983, Elevator Action è un platform in cui, nei panni dell'Agente 17 -nome in codice OTTO- si deve recuperare dei documenti segreti nascosti in un palazzo di trenta piani, per poi riuscire a scappare dagli agenti rivali utilizzando la propria astuzia per scendere i piani più velocemente possibile.


Lo scopo del gioco è semplice: bisogna recuperare tutti i documenti segreti nascosti dietro alle porte rosse che si trovano lungo i livelli, stando attenti però a non farsi uccidere dagli agenti rivali che escono a casaccio dalle numerose porte blu.


Sia il giocatore che i nemici sono armati di pistola, con la quale basta un colpo per uccidere o essere uccisi. Per schivare i proiettili basta saltare o accovacciarsi, mentre se non si vuole usare l'arma a nostra disposizione, gli si può sempre dare un calcio saltandogli addosso. Volendo, per aiutarci ad eliminare gli agenti rivali, si possono usare stratagemmi come sparare ai lampadari per farglieli cadere in testa -interrompendo la luce per qualche secondo- oppure schiacciandoli, nel caso rimanessero bloccati nella tromba dell'ascensore. In certi livelli, la luce nei corridoi è interrotta, costringendo al giocatore a muoversi senza sapere dove siano le porte, sia quelle rosse che quelle blu.


Una volta trovati tutti i documenti, dopo essere arrivati al seminterrato, il protagonista sale automaticamente nella sua macchina e il gioco finisce. Se invece ci si è dimenticati d'aprire qualche porta rossa, dimenticando al suo interno i preziosi documenti segreti, si ricomincia dall'ultimo piano, urlando le brutte parole in aramaico antico. 


Il gioco ebbe un buon successo all'epoca, venendo convertito per la maggior parte delle console domestiche; Elevator Action ebbe un seguito, molto più curato sia nella grafica che nella giocabilità, ma questa è un'altra storia.