lunedì 12 ottobre 2015

Kenner, la regina dei giocattoli

Ci fu un tempo in cui, i giocattoli più fighissimi dell'universo, venivano prodotti con amorevole cura da una delle industrie più prolifere di sempre. Stiamo parlando della Kenner, fondata nel 1947 a Cincinnati dai fratelli Steiner.




Arrivando alla popolarità alla fine degli anni 50 con la linea Girder & Panel Building Sets -un gioco ad incastri a metà strada tra i LEGO ed il Meccano, con il quale si potevano ricreare edifici realmente esistenti- e commercializzando uno dei giochi più amati dalle future casalinghe di mezzo mondo:  l'Easy-Bake Oven, ovvero il Dolce Forno ante litteram, la Kenner era un mostro sacro nel settore del giocattolo.


La Kenner fu una delle prime aziende americane ad utilizzare la televisione per sponsorizzare i propri prodotti, era il 1957.

Nel 1967 venne comprata e assorbita dalla General Mills, che in seguito acquisì pure la Parker Brothers. Nel 1977 la svolta: la Kenner riesce ad avere i diritti per produrre i giocattoli di uno dei film più importanti della storia del cinema, forse ne avete sentito parlare.




Grazie al successo di questa linea, tutte le action figures create in seguito divennero da 3.75'' come grandezza standard.






Un anno prima, nel '76, tale proposta fu fatta a quelli della Mego Corporation, che però rifiutarono l'offerta. Brava Mego.

Dalla fine degli anni 70 e per i vent'anni a seguire, la Kenner ottenne i diritti per produrre giocattoli di qualsiasi tipo, dalle serie TV ai film di successo, passando per gli eroi della DC fino alle serie animate più famose. Roba tipo:
























Sì, hanno fatto pure l'action figure di Chuck Norris.
Ma purtroppo, come spesso accade, anche le cose più belle finiscono. Nel 1985, la General Mills fuse la divisione giocattolo della Parker Brothers con la Kenner, creando la Kenner Parker Toys Inc. Ma nel 1987, arrivò Tonka, quella dei pezzenti Gobots e delle macchinine per intenderci, che comprò tutto e ricreò la Kenner Product. E poi?


 I Rock Lords, i robo-sassi della Tonka.

 I Go Bots, i cugini sfigati dei Transformers.

E poi arrivò il giorno in cui -precisamente nel 1991- alle porte dell'azienda si palesò un gigante avaro, ignorante, geloso e ingordo, che voleva fare suo ogni più piccola speranza per un futuro migliore. Quel gigante si chiamava Hasbro.







 

















Fece una di quelle offerte che non si potevano rifiutare, di quelle che all'inizio non ci pensi, che credi che le spalle forti del gigante possano reggerti nell'eventualità di una crisi del mercato, che andrà tutto bene; alla fine fabbricano giocattoli per bambini, cosa vuoi mai che facciano? Cara Kenner, è semplice, ti sfruttano per tutti gli anni 90, sfornando giocattoli meravigliosamente stupendi, poi, quando non gli servi più, ti chiudono gli uffici storici di Cincinnati e semplicemente smetti d'esistere, assorbita da quel gigante avaro che produce, appunto, solo giocattoli. Correva l'anno 2000, la Regina si tolse la corona e gettò lo scettro a terra, sconfitta, amareggiata nel sapere che non avrebbe più reso felice nessun bambino.

9 commenti:

  1. Quanta bella roba!
    Quell'Alien e i dinosauri di Jurassick Park li avevo :D

    RispondiElimina
  2. Ho avuto Robocop ed i quattro Ghostbusters.
    Che fine abbiano fatto non lo si, presumo siano passati di di mano in mano tra la mia parentela fino alla pattumiera o scatolone in soffitta\scantinato.

    RispondiElimina
  3. Bellissimo post. Vedendo le prime foto mi sembra che la Kenner in Italia fosse licenziata dalla Harbert.
    Infatti io da bamboretto avevo il proiettore Festacolor Harbert che è identico a questo, e conoscevo il Dolceforno Harbert per la pubblicità su Topolino. Ora che ci penso, ricordo anche un C1p8 telecomandato che portava il marchio Harbert. Però ho ancora il cartoncino del mio Boba Fett (1983) e riporta la scritta Palitoy, quindi fu importato dall'Inghilterra (importatore Edilio Parodi di Genova, come da adesivo). Non compare la scritta Kenner.
    Conoscevo invece la storia della Mego che rifiutò clamorosamente le AF di Star Wars, segnando così l'inizio della sua fine. La figata fu che Lucas si riservò una quota sulle AF per Lucasfilm... quindi ci ha guadagnato sopra tantissimo.

    RispondiElimina
  4. Non sono sicuro di chi li abbia importati nel bel paese negli anni 70, ma negli 80 erano marchiati Kenner pure da noi. Poi, se non mi sbaglio, arrivò la GIG, ed infine la Hasbro che poi ne chiuse per sempre gli uffici e ciao Kenner.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La scritta Kenner la ricordo anch'io, sicuramente era Kenner all'epoca del Ritorno dello Jedi. Da lì probabilmente fu un licensing diretto.

      Elimina
  5. alcuni di quei batman (il Joker col jetpack, Batman che si leva la maschera...) ce li ho ancora!
    ma non ho mai amato tantissimo le AF, avevo giusto quelli e le 4 tartarughe ninja... preferivo (e preferisco tuttora) i Lego :D

    PS: i giocattoli degli acchiappafantasmi erano meravigliosamente meravigliosi (o almeno li ricordo così).
    PPS: i drodi di SW scritti come si pronunciano (ARTOO-DETOO) con il VERO nome tra parentesi LOL

    RispondiElimina
  6. Ha splendidamente ragione Anima Zero I GIOCATTOLI NON SI ABBANDONANO MAI!!!!
    Feci lo sbaglio di regalare un Goldrake della Mattel (quello grandissimo) e altre cose gettate da mia madre per fare spazio in casa...Ancora oggi ci piango se penso ai miei bimbi gettati chissa' dove..Per fortuna ne ho salvati diversi..Qualcuno ''recuperato''(ma non è la stessa cosa)e questi staranno con me fino alla mia morte...Spero che dopo di me non vadano a finire male..L'unico che portero' dentro la mia bara è il mio orso di quando avevo 5 anni...Per il resto purtroppo non avendo ne' sarcofago ne' piramide :-( Grazie del bellissimo blog/sito.

    RispondiElimina

No spam, no volgarità inutili, no anonimi. Grazie.